giovedì 25 febbraio 2016

Welcome to Neverland... Alla scoperta dell'Isola di Wight!

Quanti di voi conoscono la canzone dei Dik Dik L'isola di Wight? Anche se non è una canzone della nostra generazione sono certa che tutti voi avrete canticchiato almeno una volta il ritornello che dice: "Sai cos'è l'Isola di Wight, è per noi l'isola di chi ha negli occhi il blu della gioventù, di chi canta hippy hippy hippy..."? E anche voi vi sarete chiesti: Cos'è l'Isola di Wight?
L'estate scorsa abbiamo scelto come tappa finale delle nostre vacanze in bicicletta proprio quest'isola e in questo post vi racconteremo cos'è per noi l'isola di Wight.


Come per le tappe precedenti, anche oggi la nostra giornata inizia presto ma con una super-memorabile-colazione che ci da lo sprint giusto per andare alla scoperta dell'Isola di Wight!!


Saliamo sull'hovercraft che da Portsmouth in dieci minuti ci porta sull'isola e devo ammettere che siamo elettrizzati all'idea che ci stiamo andando davvero! Nel nostro immaginario è un po' come l'Isola che non c'è di Peter Pan, ne abbiamo sentito parlare ma chissà dov'è e se esiste davvero! Chissà se ci sono i pirati e la principessa Giglio Tigrato?!


A primo impatto non è esattamente come l'avevamo immaginata, infatti Ryde è un paese molto turistico grazie al molo dove arrivano i traghetti dalla terraferma. Decidiamo quindi di prendere il bus e spostarci verso ovest per andare a vedere i famosi Needles, i tre faraglioni gessosi, simbolo dell'isola, che si stagliano sul mare a formare una fila e su quello più esterno si erge il faro, costruito nel 1859.
Per raggiungere la costa ovest passiamo dall'entroterra e il paesaggio che ci circonda è sorprendente: intorno a noi si estende la campagna inglese e qua e là, arrampicati sulle colline, compaiono villaggi con case di pietra e tetti di paglia. Guardiamo fuori dal finestrino del bus, le colline si susseguono lentamente e ci sembra che il tempo stia rallentando, anzi che stia tornando indietro di centinaia di anni, quando sono state costruite queste tipiche casette.

 

Questo momento bucolico si interrompe bruscamente all'arrivo al The Needles Landmark Attraction, un piccolo parco divertimenti dove è possibile acquistare souvenirs, assaggiare piatti tipici locali e guardare un film nel cinema 4D. Inoltre si può scendere nella splendida spiaggia di Alum Bay, grazie ad una seggiovia panoramica. In fondo al parco si trova il monumento a Guglielmo Marconi, che lì aveva installato la prima stazione wireless per la comunicazione tra Inghilterra e Francia. Da questo punto si possono già ammirare i Needles, ma decidiamo di fare una passeggiata lungo il sentiero che ci porta più vicino. Lo spettacolo che si apre lungo il percorso è mozzafiato: alle nostre spalle ci sono le colline che sembrano ondeggiare coi sospiri del vento, di fronte a noi il mare di un blu che fa risaltare il bianco della costa e dei faraglioni, che come guardiani sembrano scrutare l'orizzonte, e sopra di noi un cielo terso che incornicia questo angolo di paradiso.
Se è un sogno, non svegliateci!





Il tempo scorre velocemente ed è già ora di tornare verso Ryde, quindi prendiamo il bus che porta a Newport passando da Yarmouth, dove ci fermiamo per una visita. Yarmouth era una città importante e vivace grazie al porto e al mercato, oggi è un paesino turistico davvero carino, dove vi consigliamo di fermarvi a fare due passi. Da qui prendiamo il bus per Newport, cittadina più grande che offre tutti i servizi ma che conserva il ritmo rilassato che si respira in questo angolo di paradiso. 




E' davvero ora di tornare a Ryde... Prendiamo l'ultimo bus della giornata che ci riporta, attraverso la campagna inglese, all'imbarco dell'hovercraft...

Saliti sull'hovercraft vediamo l'isola allontanarsi e confondersi col mare nella luce del tramonto... E' come se ci stessimo svegliando piano piano da un sogno e ci chiediamo se le casette coi tetti di paglia e quel mare blu e i bianchi faraglioni fossero davvero realtà...

Alla domanda cos'è l'Isola di Wight, potremmo rispondere che dipende da quello che vuoi trovare: è natura, è sport, è relax ma non solo perché è anche rock!

Per noi l'Isola di Wight è l'Isola che non C'è!


domenica 6 dicembre 2015

Pedalando verso l'Isola che non c'è!

La quinta tappa del nostro tour in bicicletta da Parigi all'isola di Wight parte da Brighton, una città giovane e frizzante, situata sulla costa inglese a sud di Londra. 


Brighton è diventata una delle mete turistiche preferite dagli inglesi e non solo, sia come stazione balneare che per lo shopping e la vita notturna. Proprio qui ci concediamo un giorno di riposo prima di affrontare gli ultimi 100 chilometri che ci separano da Portsmouth e dall'imbarco per l'isola di Wight


Il nostro giorno off, lo dedichiamo alla visita del parco del Royal Pavilion, del Brighton Pier e di Brighton Marina, originariamente villaggio di pescatori, e poi ci addentriamo nelle famose Lanes, strette vie sulle quali si affacciano ristorantini, pub e negozi che vendono merce di ogni tipo: dagli abiti anni '50 al goloso fudge, dolce tipico del Regno Unito e dell'America a base di caramello, zucchero e burro, dagli oggetti etnici alle palline colorate per decorare fili di luci. 
Sembra di essere nel Paese dei Balocchi, ma noi non ci lasciamo tentare perché poi le sacche sulle bici pesano! 




Rigenerati dal giorno di riposo, abbiamo la carica giusta per raggiungere Portsmouth. Ci lasciamo alle spalle Brighton e seguendo la ciclabile attraversiamo i paesi sulla costa: Hove, Worthing, con il suo Pier, Goring-by-Sea, caratterizzato dalle cabine sulla spiaggia con i tetti colorati. Ad un certo punto la ciclabile si interrompe e siamo costretti a proseguire su strade trafficate facendo attenzione a non andare contromano. 


A pranzo ci fermiamo a Bognor Regis, una stazione balneare molto gettonata fin dal 18° secolo, come si può vedere dalle eleganti case in stile vittoriano che si affacciano sulle vie della città. La città deve la sua crescita a Sir Richard Hotham, che, raggiunta una posizione politica influente, si è occupato dello sviluppo di questa parte di costa. 


Il nostro relax dura poco, siamo solo a metà percorso e dobbiamo ancora affrontare molti chilometri nel traffico... Ma dove si sono nascoste le ciclabili segnate sulla cartina?! 

A pochi chilometri dall'arrivo ci ritroviamo in un centro abitato con le idee un po' confuse su quale sia la strada da seguire, così chiediamo indicazioni a due ciclisti, che scopriamo andare proprio a Portsmouth e si offrono di accompagnarci fino al campeggio! E' proprio questo che amiamo delle vacanze in bicicletta: avere la possibilità di conoscere persone che condividono la nostra stessa passione e scoprire come due ruote possono unirci nonostante la lingua e la cultura che ci separi. 




Raggiunto il campeggio salutiamo i nostri nuovi amici, felici e soddisfatti della splendida giornata! 














Dopo cena andiamo a fare due passi per Portsmouth, città importante per la sua storia navale. Dalla passeggiata sul lungomare vediamo le luci dell'Isola di Wight, non vediamo l'ora sia domani mattina per visitare questa isola da favola!!  


Seguite le tappe della nostra vacanza in bicicletta anche sulla nostra pagina Facebook Il Tamigi a Parigi!!

mercoledì 28 ottobre 2015

Au revoir France!!

Oggi vi raccontiamo la tappa che più ci ha emozionati durante la nostra vacanza in bicicletta da Parigi all'Isola di Wight! Stiamo parlando dell'ultimo tratto francese della ciclabile Avenue Verte da Forges-les-Eaux a Dieppe, dove ci siamo imbarcati per l'Inghilterra.


La sveglia suona piuttosto presto anche questa mattina ma alzarci non ci pesa, perché ieri sera abbiamo adocchiato una boulangerie-pâtisserie dove fare colazione... D'altronde la colazione è il pasto più importante della giornata e anche quello più goloso! 



Facciamo il pieno di energie (mi viene ancora l'acquolina in bocca a riguardare le foto!) e prima di riprendere la ciclabile verso Dieppe, andiamo a visitare il parco, che si trova in prossimità del Casinò, dove si trova una fontana che rappresenta le tre sorgenti di acqua ferruginosa, che hanno reso la città una meta termale molto rinomata.



Da qui torniamo verso il centro città e riprendiamo la ciclabile, che è stata ricavata dalla linea ferroviaria dismessa. Il percorso è molto facile e piacevole, ben segnalato da cartelli che scandiscono i chilometri che ci separano da Dieppe, pedalata dopo pedalata. Facendo attenzione è possibile vedere sul bordo strada, ben mimetizzati tra i ciuffi d'erba, minilepri e quaglie. 


Sembra di essere in un libro delle favole e all'altezza del paese di Mesnières-en-Bray ne abbiamo quasi la certezza, infatti sulla ciclabile si affaccia l'omonimo castello, bianco e con le torri: dateci un pizzicotto! 



Questo non è l'unico che abbiamo incontrato, infatti a pochi chilometri da Dieppe il castello di Arques-la-Bataille domina un parco, dove dalle cave dismesse sono stati ricavati dei laghi che attirano pescatori e amanti degli sport acquatici. 



Ormai mancano pochi chilometri a Dieppe, le gambe pedalano da sole e sentiamo già il profumo del mare... Ed eccoci arrivati! L'emozione è tanta e siamo euforici, perché nei giorni scorsi la fatica si è fatta sentire e gli inconvenienti non sono mancati, ma oggi abbiamo raggiunto la costa francese e guardando la cartina ci rendiamo conto di aver davvero percorso quella strada che fino a pochi giorni prima era solo una linea colorata su un pezzo di carta. 


Dedichiamo il resto della giornata a girovagare alla scoperta della città e ovviamente non può mancare un momento di relax in spiaggia e un'Orangina in uno dei Café-Bistrot lungo la passeggiata del lungomare.  




Nel pomeriggio ci dirigiamo all'imbarco, che si trova a pochi chilometri dal centro, e per raggiungerlo dobbiamo attraversare due ponti mobili che si aprono proprio al nostro arrivo: ci fermiamo ad osservare le manovre dei ponti come due bambini davanti a un trenino!




La nostra giornata si conclude assaporando il tramonto dal ponte del traghetto che ci porta a Newhaven... Au revoir France! 







sabato 26 settembre 2015

Vento contro...

La terza tappa delle nostre vacanze in bicicletta da Parigi all'Isola di Wight parte da Dangu, un paese di 585 abitanti nella regione dell'Alta Normandia.


Dopo una notte in tenda cullati dal fruscio del vento, lasciamo il campeggio in riva al lago e le sue paperelle e da Dangu riprendiamo la ciclabile in direzione Gisors, che dista pochi chilometri.


Arrivati a Gisors facciamo un giro nel parco all'interno delle mura del castello, famoso per le leggende legate all'ordine dei Templari, e poi ci dirigiamo verso il centro storico, dove veniamo attratti da un profumo irresistibile di brioches appena sfornate che proviene da una boulangerie! Quante delizie tra cui scegliere... E dopo una brioche alle mandorle e una alle mele siamo pronti per affrontare una nuova giornata in sella alle nostre biciclette!




Appena fuori Gisors la ciclabile segue il sinuoso saliscendi delle colline che hanno ispirato i quadri di Van Gogh: cielo azzurro e soffici nuvole bianche, campi di grano e di girasoli... Senza quasi accorgercene siamo diventati anche noi parte di questo quadro, fermi immobili pronti per essere ritratti... Forse c'è qualcosa che no va, perché in effetti stiamo pedalando ma non andiamo avanti... Tutta colpa del vento contro!
Eh si, avete presente quando pedalate ma vi sembra di essere su una cyclette?! Ma non siamo gli unici a faticare: sopra di noi un uccello cerca la corrente giusta ma anche lui, come noi, è un fermo immagine, catturato dalla magia del pennello del pittore!



Passato questo faticoso ma incantevole tratto collinare, la tappa prosegue senza grandi difficoltà sulla ciclabile e su strade secondarie che si snodano tra cascine e paesi di campagna, dove è possibile trovare punti di ristoro o dove si possono fare due passi per sgranchirsi un po' le gambe. Gournay-en-Bray è ideale per una sosta, perché potete trovare dal supermercato al piccolo negozio dove acquistare i prodotti tipici della zona.
A proposito, questa zona è detta Gourmandie, perché si mantiene una tradizione gastronomia legata ai prodotti tipici del territorio con influenze di prodotti provenienti dal mare, grazie alla vicinanza con la costa.


Gli ultimi chilometri che ci separano da Forges-les-Eaux presentano ancora qualche salita un po' più intensa ma ormai siamo arrivati, quindi stringiamo i denti e pedaliamo!

Arrivati a Forges-les-Eaux ci aspetta una bella sorpresa: il campeggio segnato sulla guida è chiuso e quello più vicino si trova a 20 chilometri di distanza! 20 chilometri non sono molti ma a fine giornata si fanno sentire, quindi decidiamo di fermarci. Ringraziamo le ragazze dell'Ufficio del turismo di Forges-Les-Eaux che ci hanno consigliato un piccolo albergo proprio di fronte al loro ufficio (Hotel Le Saint Denis), economico e molto pulito.


La nostra giornata si conclude con una buona cena e una passeggiata per le viette di questo delizioso paese della Normandia.




domenica 20 settembre 2015

Arrivederci Estate!!

Stamattina quando ci siamo alzati fuori c'era un sole splendido e il nostro primo pensiero é stato: saltiamo in sella!!
Dato che è l'ultima domenica d'estate, abbiamo deciso di fare un giro un po' diverso dal solito. Così abbiamo caricato le bici in macchina e siamo andati a Torino, dove ci siamo preparati alla pedalata con una buonissima colazione a base di croissant alla confettura di mirtilli!!
Usciamo dal traffico di Torino in direzione di Rivoli per raggiungere Avigliana, paese della Val Susa ricco di storia. 
Pedalando passiamo sotto il castello e facciamo un giro nel centro storico, per poi proseguire sulla strada che porta ai due laghi di Avigliana, ritrovo ideale per trascorrere all'aria aperta domeniche di sole come questa! 

Attraversiamo alcuni paesi senza incontrare particolare traffico e ad un certo punto compare in mezzo agli alberi il cervo della tenuta di caccia di Stupinigi e poi ecco la residenza e il viale alberato!!
Il tempo di una foto e si torna a Torino...

In poche ore abbiamo fatto un viaggio nel tempo e nella storia tra Torino, Avigliana e Stupinigi, quale modo migliore per salutare l'estate?!

venerdì 28 agosto 2015

Il miraggio...

Il secondo giorno di viaggio è sempre il più bello perché quando ti svegli nella tenda realizzi che sei partito davvero!
E il nostro secondo giorno on the road parte da Maisons-Lafitte, dove la ciclabile attraversa il parco cittadino per poi immergersi nella magnifica foresta demaniale, luogo ideale per fare jogging o una rilassante passeggiata a cavallo. 





Il percorso prosegue tranquillo lungo una stradina secondaria fino a Conflans-Sainte Honorine, dove per il momento salutiamo la Senna per poi ritrovarla alla sua foce a Le Havre, in Normandia. 



Seguiamo quindi il fiume Oise, un'affluente della Senna, fino a Cergy alla ricerca del "pont rouge", come lo chiamano gli abitanti del posto.



Il "pont rouge", o meglio la Passerelle de l'Axe majeur, è una delle 12 tappe che compongono il complesso monumentale de l'Axe Majeur, che unisce in una linea ideale questo paese de l'Ile de France con il museo del Louvre, l'Arco di trionfo e il Grande Arco della Defance a Parigi. Il percorso inizia dal paese, scende lungo una spettacolare scalinata (purtroppo essendo in bicicletta abbiamo potuto ammirarla soltanto dal basso ma ci ha comunque lasciati a bocca aperta) alla fine della quale inizia la passerella di colore rosso che unisce la terraferma all'Ile Astronomique, isola artificiale nata da una cava di sabbia dismessa e ora sede di una meridiana e un telescopio per lo studio dell'astronomia. Nel bacino si trova inoltre la Pyramide, una piramide a gradoni che spunta dall'acqua del bacino proprio di fronte all'isolotto. 



Ci lasciamo alle spalle quest'opera d'arte e percorriamo la ciclabile su è giù per le colline del parco naturale del Vexin Français, che hanno ispirato molti pittori impressionisti tra cui Van Gohg e Cézanne. Intorno a noi ci sono solo campi di grano costellati di balle di fieno, sopra di noi un cielo azzurro su cui corrono piccole nuvole bianche... Sembra davvero di essere dentro il quadro di un pittore impressionista! 


 


Lungo questo tratto attraversiamo alcuni villaggi minuscoli dove è raro incontrare qualcuno e ancora più raro trovare un punto di ristoro (la prima fontanella per riempire le borracce l'abbiamo trovata a Wy-dit-Joli-Village vicino a un campo sportivo) ma il paesaggio è così rilassante che ci distrae dalla fatica e dal caldo.




Da Villarceaux il paesaggio cambia e la ciclabile si alterna a tratti di strada a bassa percorrenza fino a Bray-et-Lû, da dove si può raggiungere Gisors sulla Avenue Verte senza più preoccuparsi delle auto.

Verso fine giornata la stanchezza inizia a farsi sentire e a un certo punto appare come un miraggio un chioschetto... Forse abbiamo le allucinazioni.... Invece no, è proprio lì davanti a noi un chioschetto di gelati e bibite fresche! E dopo aver attraversato diversi paesini senza trovare nemmeno una fontanella, ci fermiamo all'istante per goderci un attimo di riposo e recuperare le energie con un gelato!

Per questa sera ci fermiamo a Dangu in un tranquillo campeggio in riva a un lago (Camping de l'Aulnaie), abitato da una famigliola di anatre... Che pace... 



Dopo aver montato la tenda, andiamo a cena al ristorante Gladiateur, dove il simpatico proprietario ci propone i piatti tipici della cucina del luogo. Abbiamo mangiato benissimo e a una cifra altrettanto buona!